Lo sviluppo intensivo delle tecnologie Internet ha imposto a tutti di considerare la sicurezza dei dati da una prospettiva completamente diversa, poiché le conseguenze della perdita di informazioni critiche possono essere quantificate in migliaia o persino centinaia di migliaia di dollari. Ciò ha portato alla diffusione degli array di dischi RAID, il cui obiettivo principale è prevenire la perdita di dati in caso di guasto di un disco rigido. In questo articolo vedremo come eseguire il recupero dati RAID 6, ossia come recuperare informazioni importanti in caso di guasto di un array RAID 6.

Contenuti
- Come funziona RAID 6?
- RAID 5 vs RAID 6 - quale scegliere?
- Come creare un array RAID 6?
- Le principali cause di guasto di RAID 6
- Come recuperare i dati persi da un array RAID 6?
Come funziona RAID 6?
L’array RAID 6 (RAID a doppia parità) si basa sullo stesso principio di RAID 5: i dati vengono suddivisi (striping) in modo uniforme tra i dischi, insieme alle informazioni di parità utilizzate per il ripristino in caso di guasto. Con RAID 6, però, la parità è doppia: la capacità equivalente a due dischi è riservata alle informazioni di parità, che vengono distribuite in modo bilanciato su due dischi diversi per ogni stripe. In questo modo l’array garantisce tolleranza ai guasti anche in caso di guasto simultaneo di due dischi, perché sarà comunque disponibile una combinazione sufficiente di dati e parità per la ricostruzione.
Inoltre, come in RAID 5, durante il recupero/ricostruzione dei dati il carico di lavoro sui dischi è distribuito in modo uniforme, con effetti positivi sulla durata delle unità. Il numero minimo di dischi per creare un array RAID 6 è quattro; la capacità netta corrisponde alla capacità totale meno l’equivalente di due dischi destinato alla parità. Il numero massimo di dischi è limitato a sedici.
RAID 5 vs RAID 6 – quale scegliere?
Poiché RAID 5 e RAID 6 sono simili, ci si chiede spesso quale dei due livelli RAID sia preferibile. Per rispondere a questa domanda, è utile analizzare vantaggi e limiti di entrambi gli array e trarre conclusioni sulla base di questi dati. Il funzionamento di RAID 5 è descritto nel dettaglio nell’articolo “Come recuperare i dati persi da un array RAID 5?“
Iniziamo confrontando le prestazioni dei due livelli. RAID 5 è sufficientemente rapido da offrire una velocità di lettura/scrittura ottimale e da gestire più richieste di I/O grazie alla distribuzione della parità. In altre parole, tutti i dischi vengono utilizzati in parallelo. Inoltre, garantisce prestazioni di lettura molto elevate, in pratica simili a RAID 0.
RAID 6 offre vantaggi analoghi a RAID 5, ad eccezione della velocità in scrittura. Il motivo è l’uso di algoritmi più complessi e della doppia parità (ad es. codici di Reed‑Solomon), che incrementano il carico sul controller RAID e riducono le prestazioni. In media RAID 6 è più lento del 10–15% rispetto a RAID 5. Inoltre, se la ricostruzione dell’array (rebuild) in caso di guasto di un disco richiede già tempi significativi in RAID 5, in RAID 6 la ricostruzione è ancora più lunga per via del ricalcolo della doppia parità.
Dal punto di vista dei costi, RAID 5 risulta più conveniente poiché la parità occupa una capacità equivalente a un solo disco. Per configurare un array RAID 6 sono necessari almeno quattro dischi, una soluzione spesso poco conveniente per l’utente medio.
Quanto alla sicurezza dei dati, è evidente che RAID 6 è più affidabile di RAID 5. In primo luogo, può tollerare il guasto contemporaneo di due dischi senza perdita di dati. In secondo luogo, grazie alla doppia parità il rischio di perdere dati importanti è sensibilmente inferiore rispetto a RAID 5.
In sintesi, RAID 6 è indicato per server e sistemi in cui è richiesta elevata affidabilità e tolleranza ai guasti. Per un uso generale, RAID 5 è spesso la scelta più adatta grazie al costo inferiore e alle prestazioni più elevate.
Come creare un array RAID 6?
È possibile creare un array RAID 6 sia con soluzioni hardware (controller RAID) sia con soluzioni software; la scelta dipende dalle esigenze e dal budget. Se si opta per un RAID 6 software, occorre considerare che il ricalcolo della doppia parità è oneroso per le risorse di sistema. Di conseguenza, su PC poco potenti e notebook economici non sempre si ottengono prestazioni elevate. Inoltre, se si utilizza Windows è necessario ricorrere a software di terze parti, poiché le funzionalità integrate consentono di creare solo RAID 0, RAID 1 e RAID 5.
Su Linux la situazione è diversa: un RAID 6 software può essere creato tramite terminale oppure con l’interfaccia grafica Webmin.
Webmin è un pratico pannello di amministrazione accessibile via browser; i moduli di Webmin fungono da front‑end per le utility da console.
Per l’installazione è necessario un account con privilegi di superutente.
L’installazione può avvenire sia da terminale sia tramite il Software Center (se disponibile nella distribuzione). La seconda opzione è più semplice: scaricare il pacchetto Webmin dal sito ufficiale e aprirlo nel Centro applicazioni.

Dopo aver scaricato il pacchetto di installazione, verranno installati Webmin e i moduli necessari per soddisfare le dipendenze; nel Software Center lo stato risulterà “Installed“

Se si preferisce installare Webmin da terminale, procedere come segue:
Step 1: Avviare il terminale, digitare il comando sudo apt-get install perl libnet-ssleay-perl openssl libauthen-pam-perl libpam-runtime libio-pty-perl libdigest-md5-perl e premere “Enter“. Se richiesto, inserire la password e premere nuovamente “Enter“.
Questo comando installa i pacchetti necessari al funzionamento di Webmin.
Step 2: Aggiungere il repository di Webmin per poter installare e aggiornare Webmin tramite il gestore pacchetti. A tale scopo, aggiungere il repository al file /etc/apt/sources.list. Se il file non esiste, crearlo.
Step 3: Aprire il file sources.list con un editor di testo e aggiungere in fondo la riga # Repository for Webmin deb http://download.webmin.com/download/repository sarge contrib
Step 4: Digitare il comando $ sudo apt-get update e premere “Enter” per aggiornare l’indice dei pacchetti del sistema.
Step 5: Scaricare la chiave PGP di Webmin con wget e aggiungerla all’elenco delle chiavi del sistema. Eseguire il comando $ wget -q -O- http://www.webmin.com/jcameron-key.asc | sudo apt-key add
Step 6: Aggiornare nuovamente l’elenco dei pacchetti per includere il repository di Webmin ora considerato attendibile dal sistema. Digitare il comando $ sudo apt update e premere “Enter“
Step 7: Installare il pacchetto Webmin. Nel terminale, digitare $ sudo apt install webmin e premere di nuovo “Enter”.
Al termine di questi passaggi, il pacchetto Webmin sarà installato e pronto all’uso.
Per creare un array RAID 6:
Step 1: Avviare Webmin digitando nella barra degli indirizzi: https://localhost:10000 e premendo “Enter” (attenzione: utilizzare https:// e non http://).
Verrà visualizzata l’interfaccia di Webmin.

Step 2: Nel menu a sinistra della finestra del browser selezionare “Hardware” e fare clic su “Linux RAID”.

Step 3: Fare clic su “Linear (Concatenated)” e scegliere il tipo RAID 6. Confermare premendo “Save”.

Step 4: Selezionare i dischi che comporranno l’array RAID. Lasciare invariati gli altri parametri. Verificare che l’opzione “Force initialization of RAID” sia attiva, poiché consente l’assemblaggio automatico dell’array dopo il riavvio del sistema, quindi fare clic su “Create“.

Al termine, l’array RAID 6 sarà creato e pronto all’uso.
Le principali cause di guasto di RAID 6
Nonostante l’elevato livello di sicurezza dei dati garantito da RAID 6, esistono diversi motivi per cui gli utenti possono perdere informazioni importanti.
La prima e tra le cause più frequenti sono gli sbalzi di tensione e le interruzioni improvvise di corrente. I controller hardware sono meno sensibili ai blackout, ma risultano sensibilmente più costosi. I controller software, invece, sono più esposti a interruzioni e sovratensioni, ma vengono spesso scelti per il costo contenuto: è possibile creare un array RAID 6 software su quasi qualsiasi computer senza hardware aggiuntivo. In ogni caso è altamente consigliato utilizzare un gruppo di continuità (UPS) sia con controller software sia hardware: prolungherà sensibilmente la vita utile dell’array.

Un’ulteriore causa di guasto RAID 6 è il malfunzionamento del controller dell’array che, essendo responsabile dell’assemblaggio e della distribuzione dei dati, rappresenta il punto più vulnerabile. Se ciò accade, è opportuno avviare immediatamente il recupero dei dati, poiché anche sostituendo il controller con uno nuovo i dati potrebbero non essere accessibili per due motivi: in primo luogo i controller non sono intercambiabili; in secondo luogo il nuovo controller non dispone delle informazioni sulla posizione del blocco iniziale, quindi non sarà in grado di ricostruire correttamente l’array. Inoltre, spesso dopo la sostituzione può avviarsi la procedura di creazione di un nuovo array, che porta inevitabilmente a perdita di dati.
Se il vostro RAID 6 ha funzionato correttamente per anni e, dopo un riavvio, non riesce più a ricomporsi, la causa potrebbe essere la presenza di troppi settori danneggiati sui dischi. Hard disk e unità SSD hanno una vita utile limitata. Ovviamente ciò dipende in larga misura dal produttore, dal prezzo, dalla qualità e dalla manutenzione. Tuttavia, anche acquistando unità costose e di alta qualità, è necessario eseguire manutenzione periodica per prolungare la vita dell’array. Se i dischi sono in condizioni troppo critiche, il controller potrebbe rilevare il guasto di uno o due dischi, oppure non riuscire a ricostruire l’array a causa di errori di lettura. Eseguite quindi la manutenzione del vostro RAID 6 con regolarità. Potete intervenire in autonomia oppure affidarvi a un professionista. Se scegliete di procedere da soli, leggete l’articolo “Come verificare lo stato del disco e correggere gli errori?“, dove troverete molte informazioni utili.
Virus e adware sono tra le cause più comuni di guasto RAID. I malware possono eliminare o spostare le informazioni necessarie al corretto funzionamento di un array RAID 6 e, anche se l’array è perfettamente integro a livello hardware, possono cancellare file critici rendendo l’intero array non operativo. Ciò è particolarmente vero per i sistemi Windows (incluso Windows Server), per i quali esistono milioni di minacce a causa della loro diffusione. Analizzate regolarmente l’array e il sistema operativo alla ricerca di malware, altrimenti i dati potrebbero andare persi o finire in mano a terzi.

Gli errori di riassemblaggio dell’array al riavvio causano anch’essi perdita di dati. Le cause possono essere cavi di collegamento danneggiati, dischi collegati in modo errato, struttura logica compromessa dei dischi, ecc. Questo problema si verifica spesso dopo un intervento di manutenzione: durante la pulizia dalla polvere può capitare che il tecnico urti un cavo o non lo fissi correttamente e l’array non riesca a ricomporsi.
Il corretto funzionamento di un array RAID 6 dipende in larga misura dal sistema operativo. Ciò vale soprattutto per i controller software, poiché l’array è spesso creato sfruttando le funzionalità del sistema operativo stesso. Se si verificano errori critici nel sistema, il controller software può interrompere il funzionamento. E anche se l’OS viene ripristinato, il controller software non sempre torna operativo: dipende dal tipo di errore e dall’eventuale danneggiamento dei file del controller. I controller hardware sono meno sensibili ai problemi dell’OS, ma talvolta errori del sistema operativo possono comunque provocare cancellazioni accidentali o corruzione dei dati. Monitorate lo stato del sistema operativo ed effettuate una manutenzione regolare per prevenire questi scenari.
L’ultima e più comune causa di perdita di dati su RAID 6 è l’errore umano. Spesso gli utenti cancellano accidentalmente dati importanti, formattano l’array o eseguono operazioni che comportano perdita di informazioni o il danneggiamento dell’intero array.
L’uso di sistema operativo e software con licenza, scansioni antivirus periodiche e una corretta manutenzione del sistema operativo e dell’intero array sono la chiave per prolungare sensibilmente la vita utile del vostro array RAID 6.
Come recuperare i dati persi da un array RAID 6?
L’informazione è talmente radicata nella nostra vita quotidiana che la sua perdita può avere conseguenze enormi. Conti bancari, rendicontazioni finanziarie, dati personali degli utenti: si tratta di informazioni che possono valere milioni. Nonostante l’elevato livello di sicurezza offerto da RAID 6 — come illustrato nel paragrafo precedente — i dati possono comunque andare persi. Fortunatamente è possibile recuperare i dati persi, a condizione di sapere come procedere e cosa fare per portare a termine con successo il recupero delle informazioni.
La prima cosa da fare è non eseguire alcuna operazione sui dati per evitare ulteriori danni. La soluzione migliore è utilizzare subito RS RAID Retrieve, un software professionale per il recupero dati da array RAID.
RS RAID Retrieve supporta TUTTI i moderni file system: indipendentemente dal file system utilizzato sull’array, sarà possibile recuperare le informazioni perdute. Inoltre offre un’interfaccia intuitiva, quindi non richiede conoscenze avanzate per essere utilizzato.
Prima di iniziare il recupero dei dati, risolvere innanzitutto l’eventuale problema fisico dei dischi presenti nell’array (se questa è la causa). Quindi collegare tutti i dischi al computer di lavoro e seguire questi semplici passaggi:
Passaggio 1: Scarica e installa RS RAID Retrieve. Avviare l’applicazione dopo l’installazione. Si aprirà il “RAID constructor“. Fare clic su “Next“.

Passaggio 2: Scegliere il metodo di aggiunta dell’array RAID da sottoporre a scansione. RS RAID Retrieve offre tre opzioni:
- Automatic mode – consente di indicare semplicemente le unità che componevano l’array; il programma determinerà automaticamente ordine, tipo di array e altri parametri;
- Search by manufacturer – da utilizzare se si conosce il produttore del controller RAID. Anche questa modalità è automatica e non richiede conoscenze sulla struttura dell’array; fornire il produttore consente di ridurre i tempi di ricostruzione ed è quindi più rapida della precedente;
- Manual creation – utile se si conosce il tipo di RAID in uso. In questo caso è possibile specificare tutti i parametri noti; quelli non conosciuti verranno determinati automaticamente dal programma.
Dopo aver selezionato l’opzione desiderata, fare clic su “Next“.

Passaggio 3: Selezionare i dischi che compongono l’array RAID e fare clic su “Next“. Verrà avviato il processo di rilevamento della configurazione dell’array. Al termine, fare clic su “Finish“.

Passaggio 4: Una volta che il constructor ha ricomposto l’array, questo verrà visualizzato come una normale unità. Fare doppio clic su di essa. Si aprirà il File Recovery Wizard. Fare clic su “Next“.

Passaggio 5: RS RAID Retrieve proporrà di eseguire la scansione dell’array alla ricerca dei file da recuperare. Sono disponibili due opzioni: quick scan e full analysis dell’array. Selezionare la modalità desiderata. Quindi scegliere il tipo di file system utilizzato sull’array. Se l’informazione non è nota, selezionare tutte le opzioni disponibili, come nello screenshot. Si ricorda che RS RAID Retrieve supporta TUTTI i moderni file system.

Passaggio 6: Avrà inizio la scansione dell’array. Al termine verrà mostrata la precedente struttura di file e cartelle. Individuare i file necessari, fare clic con il tasto destro su di essi e selezionare “Recovery“.

Passaggio 7: Specificare la posizione in cui salvare i file recuperati. È possibile scegliere un disco rigido, un archivio ZIP o un server FTP. Fare clic su “Next“.

Dopo aver fatto clic su “Next“, il programma avvierà il processo di recupero. Al termine, i file selezionati saranno disponibili nella posizione indicata.
Quando i file sono stati recuperati correttamente, ricreare l’array RAID 6 e copiare nuovamente i dati.
Come si può vedere, il recupero dati RAID 6 è piuttosto semplice e non richiede conoscenze avanzate, rendendo RS RAID Retrieve il software ideale sia per i professionisti sia per gli utenti alle prime armi.





